Simone Marcuzzi e il suo "24 secondi" inaugurano la nuova stagione di Per un trancio di libri

Simone Marcuzzi “Ventiquattro secondi. Autobiografia di Vittoriano Cicuttini”

Venerdì 30 settembre Simone Marcuzzi ha aperto la stagione 2016-2017 della rassegna "Per un trancio di libri" con il suo bellissimo libro "Ventiquattro secondi". Il giovane scrittore ha saputo soddisfare le aspettative degli esperti di basket ma anche alimentare la curiosità di chi non conosce questo sport: ci ha raccontato perché e come ha deciso di scrivere un romanzo sportivo, in che modo è entrato in contatto con la casa editrice 66thand2nd e del lungo e accurato lavoro di documentazione che ha dovuto svolgere per rendere credibile la sua storia. Abbiamo parlato di amicizia, di rapporto padri e figli, di allenatori e di quei 24 secondi che sembrano un nulla ma che possono cambiare una vita.
Simone ci ha parlato anche dei suoi libri precedenti “Vorrei star fermo mentre il mondo va” e ”Dove si va da qui" e, prima di terminare la serata, ci ha lasciato 5 suggerimenti letterari che andranno ad alimentare la nostra Microlibreria d'autore.

“Giorni selvaggi” di William Finnegan, pubblicato in italia da 66thand2nd e vincitore del premio Pulitzer 2016 per la migliore autobiografia. Finnegan è un giornalista politico del New Yorker con una vita pazzesca che un giorno decide di fare il giro del mondo per inseguire le onde. Nel libro racconta la sua vita che ha come filo conduttore l’ossessione per le onde perché la sua passione è il surf. Per tutto il libro si è trasportati dentro il surf e anche chi dell’argomento non capisce nulla è coinvolto dalla sua ricerca spasmodica dell’onda, cosa di cui lui non riesce a fare a meno. Più che una storia sportiva è la storia di un’ossessione: lo sport diventa una lente attraverso cui narrare qualcosa di più grande, la vita.

“L’anno del pensiero magico” di Joan Didion, grande scrittrice americana che racconta la perdita del marito dopo una vita passata in simbiosi. È il racconto dell’anno successivo alla morte del marito e il pensiero magico è quello che le fa pensare che lui possa, prima o poi, tornare. Un libro straziante ma scritto in maniera incredibile.

“Tutti i bambini tranne uno” di Philippe Forest, libro autobiografico in cui l’autore racconta l’anno della morte della figlia malata di leucemia. Il titolo gioca con l’incipit di Peter Pan “Tutti i bambini tranne uno crescono” poiché la figlia dell'autore è morta all’età di soli 3 anni. La sua malattia ha costretto lui e sua moglie ad essere una famiglia unita attorno al dolore e alla battaglia che hanno portato avanti e questa è stata la parte bella di quell’anno tragico. Il libro è straziante ma “ultraletterario”: parla di una realtà tragica senza, però, essere patetico.

“Un bene al mondo” di Andrea Bajani, libro bello e agile in cui l’autore utilizza la modalità narrativa della favole per un racconto adulto: inizia con c’era una volta, utilizza l’imperfetto ma parla di un dolore perchè è da li che nascono le storie. Quando si è felici e contenti le storie finiscono.

“Spillover” di David Quammen, giornalista e scienziato americano, è il racconto dell’evoluzione di pandemie come l’ebola, l’aids, ecc… Quammen rende narrativo un argomento di nicchia che potrebbe sembrare adatto a studiosi. È metà racconto, metà reportage e anche un po’ saggio.

Una serata indimenticabile e per chi l’ha vista e per chi non c’era ci sono foto e podcast!